Come artista visivo, Franco Gervasio lavora in modo interdisciplinare, tra pittura, scultura, fotografia, arrivando a una propria sintesi con la luce artificiale del neon che oggi rappresenta la punta della sua ricerca sugli effetti cromatici della luce nel paesaggio; nei dipinti come nelle fotografie e nelle sculture dei tubi in pasta di vetro colorata che plasma per i suoi LIGHTING LANDSCAPE.
È in essi che riesce ad esprimere, con intensa forza plastica e vitale, la sua idea di luce e colore. Nella sua pittura coglie la raffinatezza dei colori nella natura, trasmettendoli con una visione e un segno dinamico del colore, anche in opere di grandi dimensioni e affreschi.
Le sue fotografie indagano le città di notte e fissano in affascinanti cromatismi i giochi di luce che le animano. Ha scattato a Milano, a Istanbul (dove ha insegnato all’Università), New York, Shanghai, Hong Kong, Dubai, Parigi.
È attivo in Italia, Francia, Spagna, Germania, Romania, Turchia, Stati Uniti, Cina, Austria. Per Luci d’Artista di Torino ha creato l’installazione “Il futuro ha buona memoria” all’Arsenale della Pace di Torino. Le sue opere sono in collezioni private e nei musei di diversi paesi. Come regista e manager nello spettacolo dal vivo ha diretto il Teatro Petruzzelli di Bari, il Festival “Il Teatro e la Città” a Trieste ed ha ricoperto ruoli di direzione e management in diversi board di teatri e festival.
Ha messo in scena spettacoli di prosa e di opera lirica nei maggiori teatri italiani e all’estero. Tra gli altri, Teatro Stabile di Torino (dove è cresciuto), Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Lirico Verdi di Trieste, Copenaghen Opera Festival, National Theater di Tokio, Beaubourg Centre Pompidou per il Festival d’Automne di Parigi.
Ha vissuto una decina di anni a Parigi dove ha lavorato con Antoine Vitez, direttore al Théâtre National de Chaillot. È stato più volte presente al Festival di Spoleto e alla Biennale di Venezia. Nei suoi spettacoli hanno lavorato, tra gli altri: Vittorio Gassman, Walter Chiari, Ottavia Piccolo e molti importanti danzatori come Daniel Ezralow e Luciana Savignano. Per i suoi allestimenti hanno composto musiche originali artisti di ogni generazione, da Paolo Conte a giovani talentuosi esordienti.
Noto anche per le preziose sculture al neon e altre opere in vetro soffiato che per il loro dinamismo sarebbero piaciute ai futuristi. Esplosioni aggrovigliate di luci colorate che dal centro si propagano verso il fuori, ma sempre trattenute dalla spinta centripeta che impedisce una definitiva fuga, obbligandole a muoversi in una sorta di orbita circolare rispetto al loro nucleo, di una leggerezza assoluta e coinvolgente.